venerdì 20 dicembre 2013

Regali natalizi

Prima di scrivere la mia letterina a Babbo Natale, che è in eterno debito con me per un favore che gli ho fatto quando vivevo in Lapponia, in un accesso di altruismo ho pensato di fare dei regalini alle persone a me care. Non sapete quanto è difficile e alla fine, pensa che ti ripensa, giungo alla conclusione che non ci sono persone a me care. Ah ah. L'unico che gode della mia stima, essendo diversamente bello e diversamente intelligente, è mio fratello Pupetto (quello nero e brutto, così brutto che quando eravamo piccoli pensavo fosse l'uomo nero). Pupetto avrà un regalo da me. Una tinta fulva per il pelo forse. O una  maschera. O un trattamento estetico. No, non basta, forse un intervento di chirurgia plastica. O una tuta da sub. O un burka. O un viaggio sola andata in Africa per fargli incontrare esseri umani dello stesso colore. Vabbe', un osso andrà bene.
Poi c'è l'indegna, che come ben sapete odio profondamente (anche ieri ha riprovato a farmi fuori affogandomi nella vasca della toelettatura, ma per fortuna avevo nascosto il tappo). Però per il momento dipendo da lei. La prigionia a cui mi costringe non mi consente di spiccare il volo della libertà e rendermi indipendente in questo mondo infame. Eppure avevo tanti progetti.... Traffici illeciti di armi, spaccio di stupefacenti, riciclaggio di denaro sporco, sfruttamento della schiavitù... Insomma, ho una mente imprenditoriale richiusa tra le quattro mura di una matriarcale prigionia senza via d'uscita. Ad ogni modo, visto che dipendo forzatamente da lei, a volte fingo di essere felice quando torna e ora ho deciso di farle un regalo di Natale. Visto che siamo in tempo di crisi, non le regalerò oggetti inutili figli del consumismo capitalista che rende schiavi voi stupidi "civilizzati". Le regalerò qualcosa di cui ha isogno. Estremamente bisogno.
Buon Natale madre.


lunedì 16 dicembre 2013

La posta di Buzzi


Cara Buzzi,
ho un pastore tedesco di due anni. Quando era più giovane lo portavo sempre al parco a giocare con gli altri cani, ora da qualche giorno è diventato aggressivo e non lo posso più portare al parco perché aggredisce tutti i cani maschi e a volte anche le femmine. Come devo fare per farlo essere meno aggressivo?
Ilaria F. (Roma)

Cara Ilaria,
al tuo cane di giocare con gli altri cani non gliene frega una cippa. Anzi, odia gli altri cani. L'aggressività è una dote caratteriale genetica, questo vuol dire che un cane NASCE aggressivo, non ci diventa. Al tuo cane non piace andare al parco, non gli piacciono i cani, non gli piace giocare coi cani. Fattene una ragione e trova qualche attività divertente da fare con lui invece di portarlo a fare una cosa che non ama e che gli provoca, ogni volta da due anni a questa parte, un'enorme stress. Sicuramente puoi ottenere, con un buon preparatore, che il tuo cane rimanga sottocontrollo in presenza di altri cani, ma scordati che possa "essere meno aggressivo", che possa amare i cani e che tu possa portarlo al parco. 
Buzzi

domenica 15 dicembre 2013

La posta di Buzzi

Cara Buzzi, ho appena preso un cucciolo meticcio dal canile di 2 mesi. Mi hanno consigliato di portarlo al parco a giocare con gli altri cani perché la socializzazione è importante. Cosa ne pensi?
Marco D. (Avellino)

Caro Marco,
La cosa più importante per i cuccioli non è la socializzazione, bensì che tu non gli rompa i coglioni. Lascialo dormire in un posto tranquillo molte ore al giorno senza andare lì a fare piripìbelcucciolinognegnegne. Non sgridarlo se ti piscia in casa, taci e pulisci. Crescerà e imparerà come tutti i cani del mondo prima di lui e come tutti i vostri cuccioli che prima o dopo imparano a non farla in quei pannolini puzzolenti che si portano dietro per due anni senza che nessuno gli ci metta il muso dentro. Non gli dire NO che non sa manco che vuol dire e lascialo vivere un'infanzia spensierata che per imparare le cose c'è tempo. Inoltre, se non gli rompi i coglioni, vedrai che non dovrai insegnargli manco il richiamo perché sarà felice di venire da te senza che tu debba fare niente.
Buzzi

giovedì 5 dicembre 2013

Pupetto, quello nero e brutto

Stavo allegramente tentando il colpaccio allo stipetto quando mi accorgo che l'infame ha messo il lucchetto. Dovete sapere che nello stipetto ci sono generi di prima necessità: ossi, bastoncini, biscotti, panini, crocchette, porchette, ghigliottina. Il sabotaggio perpetuo nei miei confronti mi ha innervosito a tal punto che ho chiamato mio fratello Pupetto (quello nero e brutto, talmente brutto, che la webcam del suo pc gli ha detto "errore irreversibile").
- Pupe', sono nera!!!
- A me lo dici? Hai fatto la tinta?
- Deficiente è una metafora.
A questo punto devo parlarvi di Pupetto. Quando eravamo piccoli eravamo più o meno tutti uguali, io la più graziosa e lui il più cesso, ma più o meno simili. Fatto sta che ad un certo punto è diventato nero. Le ipotesi più accreditate sono queste:
A) Mia madre biologica, dopo aver conosciuto quel gran fico di mio padre, in un momento di debolezza si è concessa biblicamente ad un pastore tedesco grigio.
B) Si è ritrovato nella stessa stanza con mia madre adottiva in uno dei suoi consueti accessi di scoregge.
C) Quando la zia gli ha detto: "Bubi, tu farai IPO!", lui ha risposto: "Piuttosto in miniera!", e così ha fatto.
D) L'infame toelettatrice gli ha fatto una tinta permanente.
E) Non si è mai lavato.
F) È un dobermann.
G) Il suo coinquilino gay l'ha sabotato per rimanere il più fico della casa.
H) Si è bruciato quando gli ho detto che se rimaneva sotto il sole 5 ore a ferragosto sarebbe diventato uguale al coinquilino gay.
I) Si è bruciato quando gli ho detto: "Proviamo a vedere che succede se ti punto una fiamma ossidrica addosso."
L) È semplicemente un cesso.
Solo l'autopsia potrà darci una risposta. 

mercoledì 4 dicembre 2013

R.I.P.

Molti di voi infami malfidati penseranno di certo che gli aneddoti che racconto sull'indegna madre siano frutto, almeno in parte, della mia fantasia. Per questo ho deciso di condividere con voi le prove di quello che sto per raccontarvi....
Stavo pacificamente sostituendo la nutella dell'indegna con un composto a base di fango ed escrementi di gatto e di tartaruga frullati che ho preparato io stessa, quando la vecchia gracchia "Vado in bagno". Ho finto di continuare ad occuparmi della cucina per non doverla accompagnare e sorbirmi i letali effluvi. Giravo pacificamente il composto che stava bollendo perché non si attaccasse alla pentola e mantenesse una consistenza nutellosa per nascondere la verità merdosa di cui sarei stata ben presto fiera. Già immaginavo l'indegna depressa spalmarsi il divino composto su una fetta di pane. Ad un certo punto, un boato. Ho pensato "Il governo sta forse bombardando la nostra casa gli F35 che ha comprato contro il volere del popolo italiano?". Poi mi sono ricordata che la madre sedeva regalmente sul trono del regal cesso, mi sono data una spiegazione e sono tornata alle mie faccende.
Stavolta però, nonostante l'episodio a casa mia rientri ormai nella normalità, la compianta ceramica ha ceduto, dopo anni di onorato servizio, indegno del più basso dei paria. Addio WC, hai tutta la mia comprensione. R.I.P.

lunedì 2 dicembre 2013

Il progetto rubato

Ieri ero al mio campo di addestramento, dove mia madre lavora come mia dipendente, a trinciare pacificamente la rete con le tenaglie quando sento un frastuono. BRRRRRRUMMM BRRRUMMBRRRRRRRUMMMM BRRRRRRRUMMMM. Sembrava di essere in un autodromo. Forse Hakkinen caduto in rovina era venuto a correre intorno al mio campo o forse Valentino Rossi, dopo avermi visto fare agility, voleva chiedermi il segreto della velocità. Forse un aereo difettoso, visto che siamo vicino all'aeroporto. Oppure qualche palazzina nei dintorni veniva abbattuta con la dinamite. Il frastuono continuava e a dire il vero mi sono finanche spaventata. Non è che il caro amico Nichi, oltre a chiudere un occhio sull'Ilva, ne ha chiusi due sul reattore nucleare che N'zinu voleva aprire dietro l'aeroporto? Tra l'altro il progetto era mio, ma non ho trovato un terreno adatto al Casale e Nichi mi ha detto che farlo nel giardino di casa mia era troppo sospetto: e come la metto con la stampa, come giustifico che nessuna norma di sicurezza viene rispettata, poi arrivano i grillini a cagare il cazzo e lo mettono in rete e via dicendo. Allora ho messo il progetto nel cassetto per il prossimo presidente della regione, ma una sera quell'infame (non mia madre stavolta, ma N'zinu il traditore) mi ubriaca di porchetta e mi frega il progetto e vuole farlo dietro l'aeroporto e Nichi dice: vabbe' già dietro l'aeroporto si può fare. Insomma, penso che quel frastuono sia il reattore di N'zinu che esplodeva e a dirla tutta penso che gli sta bene a quel traditore e che gli si modificasse geneticamente l'orto e la nonna così impara a fregarmi il progetto che ora non so più dove costruirmi la bomba atomica.
Poso le tenaglie e cerco di capire da dove viene il frastuono e, dopo un attimo di smarrimento, capisco. Era mia madre nel bagno chimico. E vi giuro che prima di ieri sera si chiamava solo bagno.