sabato 8 febbraio 2014

Il mio animaletto domestico

Da quando quel vecchio porco è entrato nella mia vita, le mie condizioni fisiche sono comparabili a quelle di un cane del Burundi. Ormai mangio avanzi (quando ce ne sono, visto che l'ingorda lecca perfino i piatti, non so se per gola o per il gusto di vedermi crepare). Ho la glicemia a 34 e le allucinazioni. Per non parlare delle condizioni psicologiche. Prima ero il centro della vita della strega, seppur perché voleva farmi fuori. Vi dirò, miei cari, che l'indifferenza è peggio dell'esser trattati male. Sto per lasciarmi andare quando scrivo una lettera al nuovo papa narrandogli le mie afflizioni. Pochi giorni dopo ricevo per risposta queste poche righe, decisive per la mia sopravvivenza:

"Cara hermana Buzzi, a leggere le tue palabras mi è tornata in mentes la storias de Giobbe. Nemmeno lui dovvette subir cotante affliziones. La vida con tigo è stata infames, prima l'indegna, al fin el vecchio puerco. Hermana Buzzi, non te abbatter, le vies del Segnor sono infinites. Va da lu psicolugu, da' retta. Papa Francesco"

Ho capito da queste parole che l'universo intero ha bisogno di me e me lo ha mandato a dire dal sommo pontefice. Frego 50 euro all'infame e vado dallo psicologo il quale, dopo aver asciugato le lacrime di dolore in seguito alla mia storia straziante, mi suggerisce di adottare un animaletto domestico di cui prendermi cura per non pensare ai miei guai e per riversare il mio affetto represso. Senza perder tempo, mi reco in via S. Pietro degli Scavoni dalla più famosa spacciatrice di felini del Salento, quella che tiene in casa anche due sorci allungati (che prima o poi mangerò). Col garbo che mi contraddistingue le dico: "Ehitù! Procurami un felino, alla svelta!" Detto fatto, me ne torno a casa col mio cucciolino, un micetto tigrato docile e amorevole. Ormai l'indegna è sempre dal vecchio porco, quelle poche ore che sarà a casa chiuderò il piccolo nello stipetto.
Ormai io e il mio nuovo migliore amico siamo inseparabili. Giochiamo e facciamo lunghe passeggiate insieme e dimentico a tratti i miei guai e la mia sofferenza. Divido tutto col mio micio, anche quel po' di avanzi che racimolo ogni giorno. Ieri pomeriggio decido di portarlo al parco a giocare, per lasciarlo un po' libero di scorrazzare. Purtroppo mi ero dimenticata di insegnargli il richiamo e come lo libero dal guinzaglio l'ingrato felino fugge. Lo cerco in lungo e largo, niente. Torno a casa sconsolata e ho gli incubi tutta la notte, preoccupata per il mio amico.
Stamattina mi sveglio e come di consueto sfoglio i giornali, quando mi imbatto in questa notizia.....
http://www.brindisireport.it/cronaca/2014/02/08/avvistata-una-tigre-al-villaggio-pescatori/
Vi prego, aiutatemi a ritrovare il mio gattino. Lauta ricompensa (che sarà pagata da mia madre) a chi lo ritrova.




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