domenica 10 novembre 2013

Betta Splendens

Premetto che a mia madre, come tutte le donne vicine alla menopausa, è venuta la fissa per i pesci. Dopo aver triturato i genitali a tutti gli acquarai del Salento ha allestito un acquario e ci ha messo dentro uno sgorbio tutto pinne.
Fatto sta che stasera il capellone dal maglione brutto, ma così brutto che un giorno ho dovuto strapparglielo perché non lo mettesse più, era impegnato col suo cacofonico strumento a svolgere l'occupazione principale della degna compagna: triturare i genitali a qualche cliente ignaro di qualche sfortunato pub. Tuttavia queste serate, tragedia per l'apparato uditivo di qualcuno, sono allo stesso tempo la mia fortuna. Me ne rimango sola in casa, pacifica a pianificare la conquista dell'universo. Non posso fare a meno di notare, ad un certo punto, che lo sgorbio dal vetro mi fissa. Di primo istinto vado lì per menarlo. Poi, avvicinandomi, vengo presa da un certo moto di tenerezza e mi dico "Tutto il giorno nell'acqua, all'umido.... Avrà freddo poverino", e penso alla dolce madre che quando piove e mi bagno mi asciuga sadicamente e mi mette al calduccio. Non posso sottrarmi alla mia generosa personalità e dico allo sgorbio "Ora ti metto al calduccio". Quando lo prendo si dimena come un forsennato. Deve avere proprio freddo, penso. Allora lo metto nel microonde. Dopo 30 secondi lo tiro fuori per rimetterlo al suo posto e mi accorgo che il Betta Splendens...... Splendevans. Inizio a tremare di paura all'idea di cosa potrebbe farmi la tiranna al suo rientro. Non devo lasciare tracce. Prendo olio, sale, un po' di prezzemolo e in un sol boccone faccio sparire il Betta Slendevans. Torno nella mia cesta e mi raggomitolo come se niente fosse accaduto. Domani penserò al da farsi. Nel frattempo, acqua in bocca.

Nessun commento:

Posta un commento