martedì 12 novembre 2013

La casetta di legno - parte 2

Per farvi capire appieno la vicenda, devo dirvi che erano settimane che la vecchia ricattava con mezzi meschini il povero nonno perché le trovasse una casetta di legno per i suoi loschi propositi (uno non ve lo posso dire se no mi ammazza; l'altro è chiudermici dentro finché muoio di stenti. Se volete in privato vi dico il primo, ma tenete la boccaccia chiusa). Insomma, erano settimane che ero sottoposta a litigi familiari e ricatti di ogni sorta. Dev'essere per questo che, in seguito allo spiacevole incidente dello sgorbio, mi è venuta l'idea del sito farlocco. Pensate che l'indegna aveva già fatto preparare la base di cemento. Ah ah. Comunque, per evitare intrecci materni e per tirarmi fuori dai guai in cui quello stupido pesce mi aveva cacciato, ho scritto sul sito che le casette venivano dall'Austria e che la sede era a Verona. Chi poteva mai immaginare che la vecchia tirchia mandasse soldi a scatola chiusa a un sito qualsiasi? Ebbene sì, signori miei, la caparra destinata al Betta e alla porchetta era dell'indegna madre! Mentre penso ad una soluzione, rimpiazzo lo sgorbio e investo i restanti 687 euro in porchetta e munizioni. Come è sua natura, dopo qualche giorno la maledetta comincia a sfrangiare i maroni al call center: "E la casetta non è ancora arrivata. E io rivoglio i soldi indietro. E siete dei delinquenti. E voglio parlare col direttore. E mi puzzano i piedi", e via dicendo. Camuffando la voce come se fossi una addetta al call center dico che il direttore è in Francia e che non può rispondere. La maledetta telefona di nuovo minacciando querele e calzini sporchi, allora ho dovuto coinvolgere mio fratello Pupetto (quello nero e brutto come il peccato) chiedendogli di fingere di essere il direttore. Chiama la vecchia, "Oui, je suis monsier Poupéttaux, la mademoiselle du call center m'ha dett che vous ci minaccions, ma comme se permett, je la denunció." Insomma quel coglione di Pupetto si è fatto sgamare che non era veramente il direttore e la vecchiaccia è andata dall'avvocato.
In conclusione, dopo la condanna definitiva per evasione fiscale e altri 31 processi a carico che ho debellato in vari modi, ho preso pure una querela dalla madre indegna. Poi si chiede perché la chiamo indegna.
Meno male che sono un cane e con i tempi della giustizia italiana, quando il processo sarà finito io sarò già in paradiso da un pezzo a godermi la scena dall'alto. Ah ah.

Nessun commento:

Posta un commento