sabato 16 novembre 2013

Ero una Station Wagon...

Stavo pacificamente in giardino ad incendiare le formiche con la lente d'ingrandimento, quando sento una serie di forti botte che provenivano dalla strada. So che molti di voi malpensanti staranno immaginando la vergognosa scena dell'indegna madre che non ha saputo trattenersi e arrivare in casa, espletando le sue funzioni gassose sulla strada. E invece dovrò deludervi. L'indegna era intenta a parcheggiare la povera Smart dando ritmicamente un colpo alla macchina parcheggiata davanti e un colpo a quella parcheggiata dietro, come di consueto. I paraurti hanno già da tempo consegnato le loro dimissioni in quanto l'orario e l'intensità del lavoro erano decisamente troppo pesanti per un qualsiasi paraurti. Ora sono felicemente impiegati nel business delle autoscontro, lavoro che, a loro dire, è sicuramente più leggero. Dovete sapere anche che quando nonno comprò la macchina, portò a casa una station wagon. Dopo due settimane di utilizzo da parte dell'indegna era diventata una Smart.
Ad ogni modo, a Brindisi vanno di moda, da un po' di tempo a questa parte, le rotatorie. In tutto il mondo le rotatorie funzionano che chi si immette deve dare la precedenza a chi già si è immesso. Come del resto gli stop: bisogna fermarsi e aspettare che non passi nessuno per immettersi. L'indegna, che ha elaborato nella sua mente disturbata un codice della strada alternativo di cui solo lei conosce le regole, che peraltro sono variabili nel tempo come l'intensità del disturbo materno, pensa che alle rotatorie, qualsiasi cosa succeda, lei abbia diritto di immettersi e che lo stop sia una decorazione artistica del manto stradale. Tutto ciò comporta notevoli conseguenze per la reputazione del nonno che, ogni volta che porta il povero mezzo dal meccanico o dal carrozziere, deve inventare scene improbabili per giustificare la frequenza dei guasti.
Un giorno passavamo nel quartiere più malfamato di Brindisi. Ad uno stop la psicopatica passa senza guardare e quello che veniva dalla strada principale le dice: "Pillusangu di kitemmorta, ce tieni pressa cu ti la va pigghi n'tra lu straculu?!"
La vecchia rimbambita invece di tacere e tirare dritto o chiedere sommessamente scusa, si gira e impreca gesticolando: "Ue' sorta di cuggghioni!" Questo giustamente, come avrei fatto anch'io, comincia ad inseguirci con una pistola. Il mio primo pensiero è: "Speriamo che non la prenda all'intestino se no siamo tutti morti." A tutta velocità sulla Smart col cambio automatico, l'indegna pensa bene di fare esattamente quello che fa ogni volta che non sa che fare: chiama la madre di Pupetto (mio fratello quello nero e brutto come la morte).
"Senti amica mi', se per esempio uno con la pistola mi insegue che dovrei fare?"
"Amica mi' che ne so, dovrei vederlo! Hai testato le doti caratteriali?"
"Sì, a me mi sembra aggressivo."
"Bene, la tempra? Mettilo sotto stress e vedi se tira fuori l'aggressività."
"Fatto."
"Brava amica mi', le tue capacità di lettura stanno migliorando. Ora dovresti inizialmente cambiare la gestione, poi a seconda se è un'aggressività genetica o appresa vediamo."
"Quanto tempo ci vorrà?"
"Un paio di mesi."
In quel momento la Smart va in riserva e in quel momento realizzo che non abbiamo un paio di mesi, allora decido di prendere in mano la situazione....

(Continua...)

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